Elisa Mazzei
Trekking come attivita’ motoria ed effetti del trekking sull’organismo umano

Trekking come attività motoria
Il nostro corpo ha bisogno continuo di movimento per conservare una buona efficienza. E' risaputo che ogni forma di attività fisica, in generale, porta molteplici giovamenti alla salute dell'organismo in toto: da una sensazione di benessere generale riscontrata negli sportivi, si notano anche particolari miglioramenti dell'apparato locomotore, cardiocircolatorio, respiratorio, e del sistema nervoso.
Oggi, tutto questo è testimoniato, infatti, dall'enorme successo che hanno riscontrato le palestre e i centri fitness: gli inscritti aumentano sempre di più, e tutti sentono il bisogno di ritrovare la forma fisica ideale, condizionati anche dai modelli di successo proposti dai media.
Purtroppo, non tutti questi centri offrono elementi davvero positivi, e pur avendo strutture moderne e tecnologicamente d'avanguardia, non si curano minimamente della salute del cliente. Infatti, talvolta viene a mancare il rispetto del corpo, che diviene materia plastica da modellare a proprio gusto e piacimento, spesso utilizzando mezzi pericolosi e nocivi per il benessere dell'organismo stesso.
Il trekking è un'attività motoria profondamente diversa da quella tradizionale eseguita in palestra, proprio perché, innanzitutto, è da effettuarsi all'aria aperta, e quindi in un atmosfera salubre e pulita, al contrario dell'aria viziata e pesante di certi ambienti chiusi, ma anche perché il ritmo relativamente lento del cammino, insieme al silenzio della natura, portano ad un rilassamento che è lontano anni luce dall'estenuante foga delle attività come step e aerobica, accompagnate da ritmi musicali velocissimi e volumi acustici assordanti.
Inoltre il trekking non spaventa le persone sedentarie, abituate alle comodità della poltrona o costrette a passare ore ed ore di tempo seduti alla scrivania per lavoro. Infatti l'immagine della fatica, del sudore e dell'affanno dello sportivo durante lo sforzo fisico, non invita certo l'anziano, il pigro o il lavoratore stanco ad affrontare un ulteriore sforzo. La figura invece di una camminata tranquilla nel bosco, in compagnia di un amico, stimola queste persone ad alzarsi dalla propria sedia e a cominciare il movimento.
La mancanza di movimento, malattia nominata da Kraus, Raab e Rusk come ipocinesi (1) porta a lungo andare all'invecchiamento precoce di organi ed apparati: il tessuto muscolare diventa flaccido e debole, le ossa più fragili, le articolazioni meno mobili, la cartilagine degenera, la coordinazione generale peggiora, aumentano i difetti posturali, e quindi i rischi di dismorfismi della colonna vertebrale. Ma quello che è più grave è l'effetto che si ha a livello delle funzioni vitali: il cuore si indebolisce e il miocardio perde la capacità di contrarsi efficacemente per svolgere la funzione di pompa; il sangue scorre con difficoltà e la parete dei vasi si indurisce aumentando il rischio di malattie cardiocircolatorie; l'efficienza dei polmoni diminuisce e la capacità di introdurre ossigeno risulta sempre più difficoltosa; il metabolismo rallenta e le malattie come obesità e diabete sono più frequenti.
Conoscere gli effetti negativi dell'ipocinesi può essere uno stimolo in più a concedere spazio al movimento, alla personalità, alla fantasia: dalle nostre poltrone, apriamo la porta e cominciamo a camminare… i benefici saranno grandiosi!


Effetti del Trekking sull’organismo umano
Camminare è un movimento innato nell'uomo: la deambulazione infatti è una tappa dello sviluppo motorio che si acquisisce spontaneamente; il camminare non comporta nessun movimento forzato e quindi nessun particolare trauma all'apparato locomotore, a differenza invece della corsa che può provocare microtraumi a livello della colonna vertebrale.
I miglioramenti che si riscontrano nell'apparato osteo-artro-muscolare del camminatore riguardano innanzitutto un sensibile aumento del tono muscolare, per cui la fibra, irrorata da maggior quantità di sangue si ossigena e si rinforza; poi un' aumentata mobilità delle articolazioni, che muovendosi in modo naturale mantengono un elevato grado di elasticità nei tendini e nei legamenti, con un bassissimo rischio di stiramenti tendineo-legamentosi data la non forzata escursione del movimento articolare nella deambulazione; anche il tessuto osseo si mantiene compatto, e si prevengono rischi di deterioramento precoce dell'apparato scheletrico, come l'osteoporosi.
Per quanto riguarda il sistema cardiocircolatorio enormi cambiamenti si riscontrano fra un individuo sedentario e un abituale camminatore. In quest'ultimo infatti il cuore è più grosso, sia perché le cavità si ampliano, per contenere una quantità di sangue maggiore, sia perché le pareti, costituite da tessuto muscolare si rinforzano e si ispessiscono. Un cuore così modificato fa sì che la frequenza cardiaca, cioè il numero di contrazioni che il cuore effettua in un minuto, tenda a diminuire, e, se per uno sforzo, nel sedentario, occorrevano un dato numero di pulsazioni, con l'allenamento il numero scende sensibilmente.
Molto interessanti sono gli adattamenti che si verificano nella circolazione sanguigna: le pareti dei vasi, infatti, diventano più elastiche e il sangue scorre in modo facile, incontrando poca resistenza. Tutto questo permette una diminuzione della pressione sanguigna e un migliore ritorno venoso del sangue al cuore. Questi fattori sono preziosi se consideriamo che influiscono direttamente sul rischio di complicazioni cardio-circolatorie: camminare dunque è importantissimo per prevenire infarti e arteriosclerosi.
Con il movimento si portano miglioramenti anche a livello di apparato respiratorio: innanzitutto i muscoli annessi alla cassa toracica, ovvero i muscoli della respirazione, si rinforzano e permettono un ampliamento dello spazio per i polmoni i quali possono espandersi carichi di ossigeno, poi si ha un rallentamento della frequenza respiratoria proprio perché la capacità vitale, ovvero la quantità di aria che si "butta fuori" dopo un rigonfiamento massimo del torace, aumenta di gran lunga; la capacità vitale, dunque dipende strettamente dal volume del torace.
Fondamentale a questo punto è ricordare che nel trekking si effettuano inspirazioni ed espirazioni in ambienti puri, dove l'aria non è inquinata e non contiene scorie nocive per l'albero respiratorio. Infatti, respirare l'aria di montagna, è un piacere di cui ci accorgiamo istantaneamente, si avverte subito il beneficio che i nostri polmoni traggono dall' "aria pura".
Sono stati intrapresi da circa dieci anni degli studi scientifici sugli ioni positivi e quelli negativi che sono contenuti in varie quantità nell'aria. La ricerca dimostrerebbe che gli ioni negativi (quelli cioè con più elettroni) facilitano il passaggio dell'ossigeno nel sangue.
Gli ioni negativi nascono dalla pioggia, dalle cascate, dalle celidonie, è per questo che il permanere vicino a questi luoghi è positivo per la nostra salute (2).
Come ho già accennato in precedenza tanti sono gli aspetti positivi che il trekking porta a livello di sistema nervoso. Camminare nel silenzio porta ad un rilassamento che giova a ristabilire l'equilibrio che viene compromesso quotidianamente dai ritmi frenetici della vita lavorativa in città. A questo proposito, tornerò in maniera più approfondita nel paragrafo che tratta degli aspetti psichici del Trekking.
Interessante è questa intervista effettuata a Riccardo
Canovalini, giornalista, fotografo, presidente dell' Associazione Sentiero Italia, camminatore di professione. Ha iniziato i suoi lunghi viaggi in Italia a piedi nel 1980: tutto l' Appennino, la risalita dei fiumi principali, tutte le alpi e le prealpi, 4000 km camminando sulle coste da Trieste a Ventimiglia; poi l'Europa da Trieste alla Danimarca, Il Transalpes da Vienna a Nizza, la Scandinavia per 3500 km, il Camminaitalia nel 1995 e adesso da Milano a Roma in tre mesi, passando per Bologna, Firenze e Siena.
" […] Le gambe sono state fatte per camminare: quando si cammina a lungo ci si rende conto che la nostra è una macchina perfetta, congegnata per fare questo tipo di attività, e anche camminare per lunghi periodi non provoca nessuno stress, né fisico, ne psichico, quindi i benefici sono evidenti.[…] Camminando si torna ad una dimensione più giusta delle cose, perché c'è di mezzo la fatica. La fatica per sciogliere le tensioni è estremamente importante, perché quello che ci manca forse nella vita stressata è proprio la fatica fisica, che aiuta a liberare la mente dallo stress. Lo stress nasce soprattutto dal mancato utilizzo del corpo: una sana stanchezza dà armonia. La disciplina del camminare è decisamente aerobica, non ci sono strappi violenti, le energie vengono dalla respirazione, quindi lo sforzo è ideale per ogni età. Camminare su un sentiero con uno zaino leggero è veramente alla portata di tutti, e gli anziani, che poi sono la maggioranza delle persone che incontro sul cammino, ne traggono giovamento quanto i giovani […] " (3).
Riguardo ai fattori positivi che il Trekking porta al corpo umano è necessario specificare che è un'attività di tipo aerobico, per cui il meccanismo di rifornimento energetico utilizzato è quello attraverso la combustione di glucidi e lipidi in presenza di ossigeno. Camminare abitualmente, dunque può aiutare i problemi di sovrappeso, aiutando a bruciare i grassi in eccesso. Inoltre coloro che tengono al proprio aspetto esteriore ed hanno problemi cellulite, camminare è l'attività ideale per migliorare la circolazione periferica, eliminare l'adipe e tonificare i muscoli.
Il trekking dunque può anche essere intrapreso da coloro che vogliono mantenersi in forma, e insieme ad un alimentazione corretta può essere un valido metodo di allenamento. Anche questo aspetto può essere uno stimolo non trascurabile per cominciare ad appassionarsi al trekking!

(1) E. Arcelli, Correre è bello, Cap. 1, pag. 10
(2) Stiegler,C.e E. Camminare, respirare, vivere.
(3) Intervista ripresa da Internet, sito www.boscaglia.it , in parte inedita, in parte pubblicata sulla rivista Tra terra e cielo.


Il seguente schema grafico sintetizza i benefici che una sana attività motoria porta all'organismo porta all'organismo.

BENEFICI DEL TREKKING

APPARATO
LOCOMOTORE
SISTEMA CARDIO
CIRCOLATORIO
APPARATO
RESPIRATORIO
SISTEMA
NERVOSO

TONO MUSCOLARE

MOBILITA’ ARTICOLARE

TESSUTO OSSEO

 


CUORE

FREQUENZA CARDIACA

CIRCOLAZIONE PERIFERICA

PRESSIONE SANGUIGNA

MUSCOLI RESPIRATORI

FREQUENZA RESPIRATORIA

PUREZZA ATMOSFERICA

RILASSAMENTO

BENESSERE

TENSIONE
NERVOSA

Primi due paragrafi della tesi di laurea:
“Il Trekking come sport per tutti:
analisi ed approfondimenti degli aspetti metodologico-didattici,
psico-biologici e socio-culturali”

Tesi di laurea di Elisa Mazzei
Diplomata ISEF (FI)

Tesi discussa il giorno 04/04/2001
Votazione finale: 110/110

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